CoMoG Coordinamento Moto Gay e Lesbico

Regolamento contenente le linee guida e principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione

  • Art. 1

“Abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati” : definizione

Con l’espressione ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI SUI TESSERATI si intendono comportamenti non solo illeciti ma anche impropri che ledono i diritti fondamentali dei tesserati. Diritti fondamentali dei tesserati sono la salute ed il benessere psico-fisico, di essere trattati con rispetto e dignità e di vedersi tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza ed in genere di discriminazione, prevista dal decreto legislativo n. 198 dell’ 11.4.2006, per motivi legati a: etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, fede religiosa, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Chiunque partecipi a qualsiasi titolo all’attività sportiva è tenuto al rispetto dei diritti dei tesserati.

Art. 2

Finalità ed obiettivi

Il presente regolamento persegue i seguenti obiettivi di prevenzione e tutela:

  • la promozione dei diritti fondamentali del tesserato così come enunciati all’articolo 1;
  • la promozione di una cultura e di ambienti inclusivi tali da garantire la dignità ed il rispetto dei diritti di ogni tesserato – in particolare se di età minore – che assicurino il rispetto dell’uguaglianza, dell’equità, valorizzando, al contempo, le diversità;
  • la conoscenza di ogni tesserato circa i propri diritti e doveri e la consapevolezza delle tutele apprestate in caso di violazione;
  • l‘individuazione e l’attuazione, a cura delle associazioni / società affiliate, di adeguate politiche, misure e procedure di Safe Guarding , – conformi anche alle raccomandazioni del Responsabile delle Politiche di Safe Guarding che sarà nominato ai sensi del presente Regolamento – che contrastino e riducano i rischi di condotte lesive dei diritti dei tesserati, specie se minori di età;
  • la gestione tempestiva, efficace e riservata di ogni segnalazione avente ad oggetto abusi, violenze e discriminazioni, assicurando comunque la tutela del segnalante;
  • la precisa informazione dei tesserati, anche se minori di età, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
  • la partecipazione delle associazioni/società affiliate e dei tesserati alle iniziative promosse nell’ambito delle politiche di Safe Guarding e, più in generale il coinvolgimento di tutti coloro che  partecipano a qualsiasi titolo all’attività sportiva, nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safe Guarding.
Art. 3

L’abuso, la violenza, la discriminazione: fattispecie e definizioni

Sono sempre considerate fattispecie di abuso, violenza e discriminazione, ai sensi del presente regolamento:

  • l’abuso psicologico;
  • l’abuso fisico
  • la molestia sessuale;
  • l’abuso sessuale;
  • la negligenza;
  • l’incuria;
  • l’abuso di matrice religiosa;
  • il bullismo, il cyberbullismo;
  • i comportamenti discriminatori.

Ai fini del comma precedente, si intendono:

  • per “abuso psicologico”, qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi.
    In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
  • per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  • per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata assolutamente non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  • per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  • per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  • per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari alla legge, all’ordine pubblico ed al buon costume;
  • per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di condizionare, esercitare un potere o un dominio sul tesserato.
    Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
  • per “comportamenti discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Art. 4

Prevenzione e gestione dei rischi

US ACLI COMOG ASD, conformemente ai principi contenuti nel presente regolamento, si impegna a:

  • – adottare adeguati strumenti per il pieno sviluppo della persona-atleta e la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva;
  • adottare adeguati strumenti per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità dei tesserati;
  • adottare adeguati strumenti di gestione e tutela dei tesserati, soprattutto minori, da parte dei tecnici e dei soggetti preposti, nel rispetto e promozione dei relativi diritti, durante gli allenamenti, le manifestazioni sportive e ogni attività anche collegata e connessa organizzata dall’Affiliata;
  • predisporre adeguati protocolli che assicurino l’accesso ai locali durante allenamenti e sessioni prova (soprattutto di tesserati minori) a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero a loro delegati;
  • adottare adeguati strumenti per incentivare l’adozione e la diffusione di apposite convenzioni o patti “di corresponsabilità o collaborazione” tra atleti, tecnici, personale di supporto e coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti;
  • US ACLI COMOG ASD si impegna altresì che gli operatori sanitari che riscontrino i segni e gli indicatori delle lesioni, delle violenze e degli abusi attivino senza indugio, nel rispetto della disciplina vigente, le procedure di informazione al Responsabile di Safe Guarding della Società e lo stesso nei confronti del Responsabile federale delle politiche di Safe Guarding;
  • adottare adeguati protocolli che consentano l’assistenza psicologica o psico-terapeutica ai tesserati;
  • adottare adeguati strumenti per incentivare la frequenza alla formazione obbligatoria annuale e ai corsi di aggiornamento annuali previsti da US Acli in materia di Safe Guarding;
  • adottare adeguate misure per la sensibilizzazione sulla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi, con il supporto delle necessarie competenze specialistiche, anche sulla base di specifiche convenzioni stipulate dall’Ente di affiliazione;
  • adottare adeguate misure di prevenzione in specifiche situazioni di rischio quali, in particolare ma non solo: ambienti, luoghi e spazi in cui è facilitato il contatto fisico e l’esposizione fisica (come spogliatoi, docce, etc.);
  • viaggi, trasferte e pernotti.
Art. 5

Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni

  • US Acli COMOG ASD si attiva per adeguati e rapidi provvedimenti, in ambito endo associativo, da adottare in caso di presunti comportamenti lesivi;
  • adeguati provvedimenti, in ambito endo associativo, per ogni altra violazione delle disposizioni e dei protocolli di cui al modello stesso;
  • la promozione di buone pratiche e adeguati strumenti di early warning, al fine di favorire l’emersione di comportamenti lesivi, o evitare eventuali comportamenti strumentali;
  • la predisposizione, in ambito sociale, di un sistema affidabile e sicuro di segnalazione di comportamenti lesivi, che garantisca tra l’altro la riservatezza delle segnalazioni nonché la tempestiva ed efficace gestione delle stesse ed in particolare ad adottare apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
    – presentato una denuncia o una segnalazione;
    – manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
    – assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
    – reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
    – intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di Safe Guarding;
    – l’adozione di apposite misure e iniziative che sanzionino abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.

In ogni caso ci si impegna affinché i provvedimenti attuati rispettino il principio di proporzionalità, tenendo in particolare considerazione la natura e la gravità delle violazioni, il numero di violazioni ovvero qualsiasi altra circostanza rilevante (quali la minore età, le condizioni o menomazioni psicofisiche della vittima), ferme restando le procedure e le sanzioni previste dall’ordinamento dell’Ente di affiliazione.

Art. 6

Codici di condotta

I codici di seguito riportati stabiliscono obblighi, divieti, standard di condotta, conformi ai principi fatti propri da US ACLI nel rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza:

  • l’educazione, la formazione e lo svolgimento di una pratica sportiva sana;
  • la piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
  • la creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il rispetto dei diritti dei tesserati, in particolare se minori;
  • la valorizzazione delle diversità;
  • la promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;
  • la promozione da parte di dirigenti e tecnici al benessere dell’atleta;
  • la effettiva partecipazione di tutti i tesserati all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni,  potenzialità, capacità e specificità;
  • la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
Art. 7

Doveri e obblighi dei tesserati

Con riferimento a quanto indicato negli articoli precedenti del presente regolamento si indicano i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati:

  • comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri tesserati;
  • astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  • garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  • impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;
  • impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
  • instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
  • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  • affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
  • collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
  • segnalare senza indugio al Responsabile Safe Guarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Art. 8

Doveri e obblighi dei dirigenti sportivi e tecnici

Con riferimento a quanto indicato negli articoli precedenti del presente regolamento si indicano i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i dirigenti sportivi e dei tecnici:

  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;
  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori;
  • promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  • astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
  • comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
  • astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
  • interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile di cui al
    comma 2 dell’art. 5;
  • impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  • sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati;
  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di Safe Guarding , sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
  • segnalare senza indugio al Responsabile Safe Guarding situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Art. 9

Diritti, doveri e obblighi degli atleti

Con riferimento a quanto indicato negli articoli precedenti del presente regolamento si indicano i seguenti doveri e obblighi a carico degli atleti:

  • rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  • comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
  • comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
  • prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
  • rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
  • rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
  • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  • riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati;
  • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile di cui al comma 2 dell’art. 5;
  • segnalare senza indugio al Responsabile Safe Guarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.
Art. 10

Norme generali

US ACLI COMOG ASD si impegna a dare adeguata pubblicizzazione e comunicazione rispetto alla presenza del Responsabile di Safe Guarding e del presente regolamento.
Rispetto a quanto indicato nel regolamento tutti i Soci sono invitati a farsi arte attiva nel caso che venga a conoscenza di comportamenti lesivi sia nei confronti dei minori che di genere dandone
segnalazione al Responsabile Safe Guarding.
US Acli COMOG ASD e il Responsabile Safe Guarding garantiscono la riservatezza del segnalante, qualora espressamente richiesto e si impegnano ad agire secondo quanto previsto dalle Linee Guida US ACLI, dal decreto legislativo n. 198 dell’ 11.4.2006 , dall’art. 33, comma 6, del decreto legislativo 36/2021, delibera della Giunta Nazionale del CONI del 25 luglio 2023, n. 255.
Per tutto quanto non esplicitamente indicato in questo regolamento in materia di tutela e salvaguardia dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione si fa riferimento alle Linee Guida US Acli e alle norme di legge in vigore.